IL LIBRO. Dal papiro all’e-book (a cura di Federica Caracci)

ABSTRACT

Questo articolo si propone di ripercorrere brevemente le tappe principali dell’evoluzione del libro dal mondo antico fino ai giorni nostri, in cui il libro diventa addirittura “liquido”, si libera dal suo contenitore per vivere fuori dalla scatola di carta. 

 INTRODUZIONE

Oggi, il libro è uno tra gli oggetti più comuni e diffusi al mondo, ma forse non sempre ci si chiede quali siano le sue origini e la sua storia. Nel passato, il termine latino liber indicava la corteccia interna dell’albero, materia prima per la fabbricazione della carta. Contrariamente a ciò che comunemente si potrebbe pensare, i testi (intesi come messaggi fatti di parole) esistevano già prima della scrittura. Il sistema più semplice per trasmettere le idee e le informazioni era l’imitazione, l’apprendimento visivo, la poesia, la narrazione, ecc. Poi, attraverso la scrittura, il testo si è materializzato ed ha iniziato ad assumere varie forme.  Per noi occidentali, la scrittura nacque negli antichi imperi mesopotamici, poco prima del 3000 a. C. per ragioni legate alla contabilità e, dunque, per registrare e ricordare. Però, fin dalle origini, la scrittura è stata usata anche per scopi diversi da quelli amministrativi e pratici. La scrittura, infatti, ha anche una funzione creativa e sacra. L’uomo, facendo diventare la scrittura una preghiera, aveva pensato di usarla per comunicare con l’aldilà. Lentamente, partendo dalla rappresentazione degli oggetti come in una pittura, l’uomo ha creato segni sempre più astratti, fino all’alfabeto. Quando i Fenici inventarono l’alfabeto, a cui i Greci aggiunsero le vocali, la scrittura divenne uno strumento che tutti poterono utilizzare. Nel secolo scorso, è nato un nuovo alfabeto: quello digitale che ci permette di dialogare con le macchine attraverso sequenze di  0 e 1 (codice binario).

Ma iniziamo ad analizzare, seppur non in maniera esaustiva, le tappe più importanti che hanno permesso l’evoluzione del libro.

                 IL LIBRO NEL MONDO ANTICO: IL VOLUMEN

Secondo gli studiosi, la scrittura alfabetica emerse in Egitto circa 5.000 anni fa. Gli antichi Egizi erano soliti scrivere sul papiro, una pianta coltivata lungo il fiume Nilo. Inizialmente i termini non erano separati l’uno dall’altro (scriptura continua) e non c’era la punteggiatura. I testi venivano scritti da destra a sinistra, da sinistra a destra, e anche in modo che le linee alternate si leggessero in direzioni opposte. Successivamente, i fogli di papiro venivano attaccati insieme a formare un rotolo. Infatti, nel mondo antico, il principale contenitore di testo era proprio il rotolo di papiro, nel quale le pagine non erano numerate. Leggere questi rotoli non era affatto cosa facile e comoda. Per leggerli, difatti, bisognava utilizzare entrambe le mani e la porzione di testo da leggere dipendeva da quanto rotolo veniva dispiegato.    

                        IL LIBRO NEL MEDIOEVO: IL CODEX                                                                                                                                           

Intorno al II-III secolo d.C. il volumen iniziò ad essere sostituito dal codex (codice). Quest’ultimo era molto più maneggevole e per leggerlo si poteva usare anche una sola mano. Assomigliava al libro come lo conosciamo oggi, ma era fatto di papiro e, in seguito, di pergamena. Con il rotolo, tenuto a due mani, il lettore ha una visione d’insieme su parecchie colonne del testo, la lettura si fa a voce alta e di continuo. Con il codice, che si ha il piacere di sfogliare, la lettura può diventare selettiva e silenziosa. Tuttavia, il codice non si guadagnò mai molta popolarità nel mondo pagano ellenistico, e soltanto all’interno della comunità cristiana ottenne grande diffusione. Un codice (in uso moderno) è il primo deposito di informazioni che la gente riconosce come “libro”: fogli di dimensioni regolari legati lungo uno dei bordi, e in genere tenuti tra due copertine realizzate in un materiale più resistente. Questo cambiamento avvenne comunque molto gradualmente nel corso dei secoli III e IV, e le ragioni per l’adozione del modello di codice sono plurime: il formato è più economico, in quanto entrambi i lati del materiale di scrittura possono essere utilizzati, ed è portatile e pratico. Questo passaggio, fondamentale per l’evoluzione del libro e delle abitudini di lettura e di scrittura, fu un cambiamento importante per il semplice lettore come per il bibliotecario professionale.

                                     IL LIBRO A STAMPA

L’invenzione della stampa a caratteri mobili è attribuita al tedesco Johann Gutenberg, sebbene sia probabile che già i cinesi utilizzassero in precedenza tecniche simili e che, contemporaneamente a Gutenberg, anche stampatori di altre nazionalità stessero lavorando per progetti simili. In ogni caso, Gutenberg  tra il 1448 e il 1454, a Magonza, stampò il primo libro con questa tecnica. Nello specifico, si trattò della celebre Bibbia a 42 linee (dal numero delle linee di testo che compongono ogni pagina) che venne messa in vendita a Francoforte sul Meno nel 1455. La stampa cambiò tutto: in precedenza le possibilità di diffondere un testo erano limitate dall’esigenza di copiare manualmente ed ogni riproduzione, anche se copiata più volte, era in realtà una originale poiché vi erano differenze tra una copia e l’altra. Ora, invece, il libro diventava un oggetto ristampabile, ripubblicabile e, soprattutto, di facile diffusione.

                               E-BOOK:  IL LIBRO DIGITALE

Ma eccoci arrivati nel XXI secolo, quando inizia a diffondersi l’e-book, termine che deriva dalla contrazione delle parole inglesi electronic book, viene utilizzato per indicare la versione in digitale di una qualsiasi pubblicazione. La sua caratteristica distintiva è quella di avere uno schermo che emula la stampa su carta. Ma, a differenza di un libro cartaceo, le funzioni di un e-book possono andare ben al di là della semplice lettura del solo testo. Fino all’avvento della rivoluzione elettronica, il libro cartaceo non aveva “rivali”, come avviene invece oggi. Ma, con il tempo, anche la penna ha perso quel posto indiscusso ed insostituibile nell’elaborazione scritta. La macchina per scrivere prima ed il computer dopo iniziarono a farsi spazio. Di sicuro, lo strumento informatico che per eccellenza ha contribuito notevolmente a dare una svolta decisiva in tale campo è stato il personal computer. Quando il testo si è trasformato in digitale, gli schermi sono diventati uno dei nuovi supporti per la lettura, tanto che negli ultimi tempi sono andati sviluppandosi anche i nuovi display retina per rendere meno faticosa la lettura ai nostri occhi. Queste nuove tecnologie stanno entrando sempre più anche nelle scuole. Infatti, nel periodo 2010-2011, numerose Università hanno avviato progetti pilota di adozioni di tablet (più sofisticati degli e-reader) in ambito didattico per verificare quali vantaggi e quali criticità apporterebbero al mondo della scuola. È emerso che tra i benefici legati all’utilizzo di questi strumenti vi sono: partecipazione, informazioni sempre disponibili, alta portabilità. Esistono, però, anche dei punti critici che potrebbero manifestarsi con il loro utilizzo, tra i quali: rischio di distrazione e resistenza all’uso degli stessi da parte di insegnanti, studenti, genitori, ecc.

CONCLUSIONI

Ho cercato di ripercorrere, seppur sinteticamente, l’evoluzione del libro, dal passato ad oggi perché a mio avviso è uno tra gli argomenti chiave del corso di bibliografia e biblioteconomia. È strabiliante vedere come il progresso dell’uomo ed i contesti socio-culturali abbiano trasformato notevolmente il modo di leggere e di scrivere. Questo non è un viaggio concluso, ma anzi è ancora in corso, perché con le continue scoperte dell’uomo l’evoluzione del libro non cesserà mai!

Sicuramente, qualsiasi forma assumerà il libro in futuro, sarà sempre necessario affidarsi alla figura del bibliotecario affinché possa aiutare le persone ad acquisire la competenza informativa per non disorientarsi di fronte all’information overload.

BIBLIOGRAFIA (con Zotero)

Nota Metodologica: il seguente repertorio è di prima mano. Lo stile citazionale è quello definito dalla Modern Language Association (MLA).

  • Caporarello, Leonardo, and Laura Buscemi. “I Tablet a Lezione: Vantaggi Reali o Ancora Potenziali?” Sviluppo e Organizzazione maggio-luglio 2012 : 37–41. Print.
  • Castel, Elisa. “Geroglifici Lingua Degli Dei.” Storica National Geographic settembre 2012 : 20–30. Print.
  • Cavallo, Guglielmo, Roger Chartier, and Roberto Bonfil. Storia della lettura nel mondo occidentale. Roma; Bari: Laterza, 1998. Print.
  • Eisenstein, Elizabeth L. Le rivoluzioni del libro: l’invenzione della stampa e la nascita dell’età moderna. Bologna: Il mulino, 1997. Print.
  • Prellezo, José Manuel, and Jesús Manuel García. Invito alla ricerca metodologia e tecniche del lavoro scientifico. Roma: LAS, 2007. Print.
  • Venturini, Fernando. Le biblioteche raccontate a mia figlia: una visita guidata tra passato e futuro. Milano: Editrice Bibliografica, 2010. Print.

SITOGRAIA