sovraccarico informativo ( information overload)

sovraccarico informativo (information overload): a cura di  Lucia Chiappini

Effetti e conseguenze psicologiche dell’Information Overload

Nel corso degli anni sono stati individuati due principali fenomeni strettamente collegati al sovraccarico informativo (Information Overload): l’Information Fatigue Sindrome (IFS) e l’Information Anxiety, entrambe derivanti dallo stress derivante dal dover fronteggiare una quantità eccessiva di dati.

L’Information Anxiety

Information Anxiety definisce l’ansia da informazione come “il prodotto del sempre più ampio divario tra ciò che capiamo e quello che pensiamo di capire. È il buco nero tra i dati e la conoscenza”. L’information Anxiety sembra essere un’entità distinta dall’Information Overload, seppure strettamente connessa a quest’ultimo.Gli individui manifestano l’Information Anxiety più frequentemente in compiti nuovi o con i quali non hanno ancora dimestichezza, piuttosto che in attività già consolidate.
L’ansia da informazione è dovuta quindi principalmente alle difficoltà nell’accedere ai dati piuttosto che alla sensazione di esserne bombardati e non sottolinea particolari manifestazioni fisiche come avviene nel caso dell’Information Fatigue Syndrome.

L’Information Fatigue Syndrome (IFS)

Nel 1990 David Lewisin uno studiochiamato  Dying For Information ,riguardante il problema di gestione dell’informazione individua una serie di sintomi che derivano dal fronteggiamento dell’Information Overload e li racchiude nella sua sindrome da affaticamento informativo. Tra le manifestazioni più frequenti osservate nei knowledge workers, e in particolare nei manager, sono comprese

  • malumori ed irritabilità;
  • ansia e dubbi su di sé;
  • insonnia;
  • confusione e frustrazione;
  • dolori di stomaco e mal di testa;
  • dimenticanze

Secondo Lewis, queste manifestazioni fisiche si tradurrebbero in un peggioramento della qualità delle decisione prese e in una paralisi della capacità analitica, la cosiddetta “paralysis for analysis” che costringere il cervello a funzionare in modalità-panico, con una conseguente lettura erronea delle informazioni a disposizione: la maggior parte delle volte porta i professionisti a prendere decisioni avventate o viziate. L’Information Fatigue Syndrome è un fenomeno che tormenta in modo cronico chi per lavoro è costretto a gestire un notevole flusso informativo, ma si può anche verificare come una manifestazione occasionale.

Effetti e conseguenze psicologiche dell’evoluzione tecnologica sugli individui e nelle relazioni sociali

Tra gli effetti più immediatamente percepibili dell’ingresso delle nuove tecnologie nella vita degli individui, emerge la ridotta capacità di concentrazione;prestare attenzione ad un elevato numero di stimoli contemporaneamente ci spinge a non dilungarci più su un singolo compito.

Stiamo diventando dei semplici decodificatori di informazioni, e staremmo via via perdendo la capacità di interpretazione, così come quella di costruire collegamenti mentali per un’analisi critica del testo.

Dovendo gestire più informazione di quanta possiamo effettivamente processarne, il rischio è di cadere vittime del confirmation bias, la tendenza a rimanere legati ad un’idea che ci siamo fatti sulla base di informazioni preliminari, anche quando evidenze successive contraddicono quell’idea; è una propensione naturale degli uomini, aggravata dal fatto di aver a che fare con l’Information Overload.

Una prolungata esposizione ai nuovi media potrebbe inoltre dare luogo ad un ricablaggio delle connessioni cerebrali perché, il cervello dei giovani non si impegna più nelle attività nelle quali i cervelli umani si sono impegnati per millenni.Il malessere, la sensazione di sovraccarico e le strategie di adattamento che mettiamo attualmente in atto per fronteggiare la quantità impressionante di dati, sono appunto un adattamento che forse, in futuro, porterà il cervello degli esseri umani ad essere meglio strutturato e connesso di quello di oggi.

Patologie e dipendenze da informazione

Nell’ampia definizione di Internet Addiction Disorder (IAD) rientrano diversi tipi di dipendenze online come quella per il gioco d’azzardo o i giochi di ruolo, per il sesso e le relazioni virtuali, per lo shopping compulsivo e il sovraccarico cognitivo. Tale patologia colpisce prevalentemente chi ha già disturbi psichici preesistenti, come una storia di dipendenza, o psicopatologie come depressione o disturbi di tipo ossessivo compulsivo e bipolare. Ma lo sviluppo di una dipendenza in rete può coincidere anche con periodi di crisi dell’individuo, come nel caso di problemi lavorativi o familiari, oppure essere favorito dalle caratteristiche proprie del web, come il fatto di poter navigare in anonimato o sotto false identità.

L’information Overload Addiction

Tale dipendenza è una patologie online e consiste nella ricerca irrefrenabile e compulsiva di informazioni e notizie sul web, passando in modo ossessivo da un sito all’altro. Chi soffre di tale disturbo mette in atto dei veri e propri comportamenti compulsivi, utilizzando tutti gli strumenti di cui dispone per rimanere costantemente aggiornato: iscrizione a newsletter e feed RSS, controllo ossessivo della casella e-mail, aggiornamento continuo delle pagine web, monitoraggio costante dei social network. La ricerca di informazioni si conclude con una grandissima quantità di materiale salvato sul computer o nei preferiti del browser, che però non aiutano l’individuo a prendere una decisione o a focalizzarsi su una singola informazione, a causa dell’ovvio stato di confusione e sovraccarico che si viene a creare per via dei pareri discordanti e dell’imponente quantità di dati a sua disposizione. La sensazione dell’individuo dipendente da informazione è quella di non essere mai abbastanza informato, di correre il rischio di lasciarsi scappare qualche notizia di vitale importanza.L’Information Overload Addiction risulta quindi essere una strategia di evitamento dei problemi reali per cui l’individuo soffre, un modo per mettere a tacere la sua ansia e la solitudine.
Il rischio di tale patologia è che il bisogno di rimanere costantemente aggiornato diventi invalidante al punto che la ricerca vada ad esaurire tutto il tempo libero, o peggio lavorativo, dell’individuo.

Una nuova forma di ipocondria: la cybercondria

Un fenomeno che sta recentemente prendendo piede è quello della cybercondria, cioè la tendenza ossessiva ad informarsi sul web per problemi di salute veri o presunti. Il soggetto cybercondriaco compie una ricerca su Internet in base ai sintomi presunti o reali che avverte, facendosi un’idea sul proprio disturbo ed evitando di interpellare il proprio medico proprio per paura che gli confermi la sua auto-diagnosi, che non essendo corretta fa aumentare il suo stato di ansia e preoccupazione.

sitografia:

Colussi, Aurora, e Maria dott. Galantucci. «Information Overload → Sovraccarico Informativo». psicologi-italia.it. Web. 25 May 2012.